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Le
foreste, in gran parte demaniali, coprono una parte ancora esigua del
territorio montano e collinare. Le principali sono: Foresta
Campidano – Mont’Arrubiu dell’A.F.D., formata da residui di
lecceta e di macchia integrati con impianti di conifere di cui il più
antico, al confine dell’abitato di Sinnai, risale al 1902; Foresta
di Cirronis, lecceta del Comune di Sìnnai che collega la macchia di
Santu Barzolu alla foresta di Mont’Arrubiu; Foresta
di Tuviois, appartenente all’omonima cussorgia è ricca di secolari
lecci, olivastri e filliree; Foreste
di Serpeddì (Garappiu, Musui, Forra, Burranca), boschi di leccio,
sughera e fillirea e macchia – foresta; Foresta
di Corr’e Cerbu, lecceta e macchia – foresta, cui s’affiancano più
o meno recenti impianti di conifere e, nella parte bassa, una
riforestazione ad eucaliptus; Bacini
del Santu Barzolu e di Corongiu, macchia – foresta molto fitta con
lecci, filliree, ginepri, carrubi, olivastri, mirti e lentischi; sono
presenti i resti di tentativi di forestazione con impianti di conifere; Foreste
di San Gregorio e di Figu Niedda, lecci, sughere e macchia – foresta
con le varie essenze mediterranee; Foreste
dei Sette Fratelli, sono le più estese e le più importanti e
conosciute della Sardegna Sud Orientale, vi prevalgono le fustaie di
lecceta e sughereta, con importanti presenze di macchia – foresta e di
esemplari di fillirea e resti di antichi impianti di conifere. La
vegetazione riparia offre la presenza dell’ontano nero e dei salici ed
oleandri; Macchia
mediterranea della zona costiera, ricopre i versanti più impervi dei
rilievi che contornano le vallate di Solanas e di Is Tellas – Seddas
de Misa. L’ambiente naturale dell’olivastro, del ginepro (juniperus
phoenicea e juniperus oxycedrus), del carrubo e del lentisco nelle aree
più prossime al mare, si completa, più verso l’interno, con il
leccio e la fillirea che prevarranno nelle foreste di Mont’e Pauli e
di Minniminni. Nei fondo valle si sviluppano, accompagnando il corso dei
torrenti fino alla foce, le formazioni dell’oleandro e della tamerice.
L’estesa parte montana e collinare non coperta dalle foreste e dalla macchia presenta una situazione di grave degrado, creata dai tagli e dagli incendi, che offre risorse sempre più scarse al tradizionale uso a pascolo.
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